mercoledì 18 maggio 2011

La cena con il capo

Quel venerdi mi sono svegliata molto eccitata. Dormivo ormai da un mese nella stanza degli ospiti ed ero sempre più convinta di non tornare più al letto grande. Non con mio marito, diffatti con Marco ero sempre stata lì.
La mattina ho dovuto preparare i zaini dei bimbi per la nottata dalla zia, poi li ho coccolati per bene perchè non li vedevo fino al giorno dopo e poi li portai a scuola come tutti i giorni.
Sono tornata poi a casa e ho deciso di entrare al lavoro un pò più tardi e nel frattempo pensare a cosa mi sarei messa di bello per la cena...
Ho lavorato tutta la giornata cercando di non passare vicino all'ufficio del capo per non eccitarmi troppo e riuscire a svolgere il mio lavoro.
Ero eccitata dal fatto che a lui piacevo. Non sapevo cosa doveva succedere, ma come diceva la mia amica Laura, devi essere sempre preparata per un incontro inaspettato. (o aspettato)
Nonostante tutto, volevo che mio marito sapessi che mi facevo bella per l'incontro di lavoro con il capo.
Quella sera lui arrivò a casa verso le 19. Lo aspettai apposta per farmi una doccia e cambiarmi davanti a lui...volevo ancora una volta provare fino a che punto io ero tra i suoi affari importanti. I bimbi non c'erano e quindi era il momento e la situazione giusta per farlo.
Dopo che sono uscita dalla doccia, sono tornata nella stanza mentre lui era sdraiato sul lettone guardando la tv.
Ho buttato il cassetto della biancheria praticamente tutto sul letto e sceglievo davanti allo specchio la mutandina da mettermi. Mi giravo guardandomi il sedere ad ogni mutandina che mi provavo. Provai a chiedere a lui a un certo punto se mi stava bene e lui ha risposto solo con un -sisi, bello...-
Ho scelto una mutandina piccola ma non troppo, ma comunque tipo perizoma. Poi le calze autorregenti a rete molto delicate che Marco adorava. Sopra una camicia molto chic con la scollatura giusta, e sotto la camicia un corset molto sexy. Poi la mia collana di perle, molto sensuale e poi scarpe con tacco nella stessa tonalità. Ero allo stesso tempo sexy e molto chic.
Lui era talmente distrato guardando la tv che gli chiesi aiuto per alzarmi la cerniera della minigonna e lui lo fecce senza nemeno guardare che sotto avevo il sedere quasi scoperto dal perizoma.
Mi guardai allo specchio per l'ultima volta verificando che nella curva del sedere dentro la minigonna, si intravedeva in maniera molto sottile la sagoma del perizoma che si infilava nel sedere. Ero già molto eccitata...volevo giocare per vedere, come al solito, fino a che punto saremmo arrivati.
Alla fine decisi che il capo poteva venirmi a prendere a casa. Quindi inviai un sms a lui per confermarlo ma prima scegliendo la borsa da abbinare, infilai dentro il completino che avevo usato il primo giorno con Marco. Tutto entrava in una scatola abbastanza comoda da portare nella borsa.
Dopo un pò,  lo vedo arrivare dalla finestra, e esco salutando Salvatore.
-divertiti-mi disse lui
Il capo, Alessandro, era un tipo di 52 anni, molto gentile e ingamba. Forse non era bellissimo ma era molto curato. Da 6 anni la ditta era stata acquisita da una Holding Inglese e da quel momento lui era ancora più un gentleman..magari aveva presso qualcosa dagli inglesi. Il nostro rapporto era sempre molto cordiale. Lui si fidava abbastanza e mi riteneva molto capace. Sono entrata a lavorare nella ditta ai 25 anni e dopo 8 anni ero la responsabile del Marketing e la comunicazione...

Sono uscita di casa verso la sua BMW. Quando mi ha visto venire è subito sceso della macchina verso di me..
-ma che meraviglia...!-mi disse prendendomi la mano e baciandomela.
Sono salita nella macchina e lui subito..
-tuo marito è una persona molto fortunata...lo so che io sono un vecchio per te, ma lasciami che ti dica che sei molto bella-
Io pensavo: intanto mio marito non è fortunato perchè non gliela do neanche, e poi ero eccitatissima dal fatto che per lui ero bella
-pensavo di portarti ad un ristorante molto bello-mi dice lui
-ok, fai tu-ho detto io-oggi è la tua serata..cioè la aspettavi da anni? allora fai tu!, io mi sono solo vestita per l'occasione, e poi chi non vorrebbe andare a cena con il capo!..-
-beh, fuori dalla ditta non sono il capo, sono Alessandro, diciamo un tuo amico o...-
Poi continuavamo a parlare di altro. Il suo sguardo molte volte si fermava sulle mie gambe e a volte lui tornava negli argomenti sulla mia vita...
-lo sai che quando sei rimasta incinta per la seconda volta le tue colleghe parlavano per i corridoi che saresti rimasta più grassa perchè la pancia era molto grande, ecc ecc-
-Le donne parlano sempre delle altre donne, ahah, no, è vero che Michela era enorme e sono ingrassata di 9 chili ma dopo partorire per fortuna sono tornata come ero prima-ho risposto io
-si, veramente non si direbbe che hai avuto due figli-
-è vero, in quello si sono fortunata. Vedessi a mia mamma, è sempre stata magrissima e noi siamo 4 fratelli-
-ti confesso che quando sei rimasta incinta non ero contentissimo...-
-davvero?-chiesi io sorridendo
-si, tu mi piacevi, cioè, eri la più bella e molto giovane e quindi...-
-e ti piacio ancora?..-chiesi io con sorriso birichino
-tu sei di quelle donne che sono sempre belle, adesso sono più vecchio io, insomma, tu hai 33 io 52-
-non mi stai rispondendo, ti piacio ancora o no?-chiesi io
-si, mi sei sempre piaciuta-
-e per chè non me l'hai mai detto?-
-e a che serviva?-chiede lui
-a saperlo, per me era importante...-
Lui accosta fermando subito la macchina...
-lo vuoi sapere? davvero vuoi saperlo? quando sei rimasta incinta mi è caduto il mondo addosso. Quando sei entrata a lavorare con noi mi sei piaciuta dall'inizio e non ho mai perso le speranze, finchè sei rimasta incinta...lo so, è una cosa stupida, non centra nulla non vuol dire niente, ma sentivo che eri una donna di un altro e allora mi consolava il fatto che dicevano le tue colleghe che non saresti mai rimasta la stessa di prima..e poi, poco dopo eri ancora più bella, anzi, moooolto più bella, più matura...-
-ma tu sapevi che io avevo già un figlio prima-
-si, ma vederti incinta mi ha fatto veramente male-
-sei una persona per bene-dissi a lui sorridendo e passando la mia mano per il suo viso.
Lui è ripartito
-anche tu mi sembri un tipo molto interessante, non perchè sei il mio capo, ma tante volte sai, sopratutto le donne, ci immaginiamo delle situazioni con i capi..-
-per esempio?-dice lui
-non lo so, magari durante una riunione mi hai fatto sentire bene, o ti sei comportato bene...e poi per il resto del giorno mi è rimasta voglia di esserti vicino, insomma...sono un pò imbarazzata..ahah-
-tra l'altro tu sei una donna sposata...-
-anche tu per quello, e nonostante stiamo andando a cena insieme tutti e due vestiti e sistemati per bene, anche se in teoria ci vediamo tutti i giorni-
-per me è importante, ti ho detto, lo volevo far da sempre, e qui mia moglie non centra nulla-
-neanche mio marito, mica ce lui qui-
A quel punto ero eccitatissima e molto bagnata.
Lui inizia a ridere ricordando certe cose di lavoro..
-ti ricordi quando siamo andati a Londra insieme?, mi veniva la tentazione di prendere una sola stanza nell'albergo..ahahaha-rideva lui
-ma sei scemo, ahahaha-dicevo io-ero una donna sposata...ahahah, e anche tu...ahaha-
-ecco arrivati..-mi dice lui. Eravamo davanti ad un ristorante molto bello e intimo.
Quando siamo scesi dalla macchina nel parcheggio lui mi dice..
-quella minigonna non l'hai mai portata al lavoro, ti sta molto bene-
-grazie, è per le occasioni importanti, ma comunque allora mi guardi spesso...-
-non mi far parlare-dice lui
-perchè?-dico io
-perche allora non ceniamo affatto, riprendiamo la macchina e andiamo da un'altra parte-
Mi sono fermata subito
-e dove mi porteresti per esempio?-
-non mi far parlare, andiamo dentro-
-no, adesso mi dici tutto..-
-scusami, volevo dirtelo durante la cena, ma tanto vale far la figuraccia adesso..se vuoi mandarmi a cagare...-
-dimmi-
-devo andare a Londra la prossima settimana, e mi piacerebbe che tu venissi con me...-
-mi devo organizzare, con i bimbi sopratutto, ma grazie dell'invito. Non ti dico di no subito, ma stavolta mi pare di capire che vuoi una sola stanza-
-quello lo dici tu-mi dice lui
Senza aggiungere altro, ho continuato a caminare verso il ristorante completamente bagnata e eccitata.
La cena è stata bellissima. Ridevamo, parlavamo del più e del meno...del nostro passato, il presente..ricordo un passaggio in cui lui si è lanciato in domande imbarazzanti.

-...io per esempio ho una moglie di 51anni, non avrei mai la fortuna di uscire con lei vestita così come te e così bella-
-ma scusa-rispondo io-ci sono delle donne di 50 molto belle e sexy-
-mia moglie è una donna di chiesa, non si metterebbe mai una gonna così e poi figurati le calze, e non parlare del resto...-
-il resto?, sarebbe?-
-beh, ...-
prima che lui continuasse ad imbarazzarsi li dissi..
-allora Alessandro, siamo adulti, siamo a cena da soli, credo sia arrivato il momento che tu aspettavi, dimmi tutto senza problemi. Non sono una donna di chiesa, e se dici di conoscermi non dovresti imbarazzarti e dovresti parlare tranquillamente..-
-no, dicevo, mi sono sempre chiesto e adesso te lo chiedo visto che sei qui..voi le donne, per esempio quando indossate un perizoma, cosa provate?-
-in che senzo?-
-allora-risponde lui-tu oggi hai deciso di indossare quelle calze e poi scusami ma non ho potuto evitare di guardarti il sedere...-
Ho capito che si riferiva al perizoma...
-ahh-ho detto io-cosa ho pensato?. A me piace sentirmi bella, sexy, attraente...e quindi ho pensato a quello-
-e lo sei, credimi che lo sei-
A quel punto ero caldissima, mi volevo buttare addosso di lui e farmi scopare da lui per tutta la sera.
-non sai mai-continuai io con un po di provocazione-se il tipo con cui vai a cena ti si butta addosso, devi essere sempre preparata, certo se la cosa ti interessa-
-dai smettila-mi dice lui
-stiamo giocando, siamo tutti e due sposati no?-
-si, ma non voglio che finisca male-
-o molto bene-li risposi io con viso birichino
Siamo rimasti soli fino quasi all'una e poi il cameriere ci ha fatto capire che dovevamo andare...
Arrivati alla macchina nel parking, lui viene a destra della macchina per aprire
-grazie-ho detto io-sei un gentleman...-
-sono contento che ti sia piaciuta la cena, hai ancora tempo? conosco ancora un bar aperto...-
-si, tempo ho, stai tranquillo ma restiamo qui in macchina per un pò-
Siamo rientrati in macchina. Quando mi sono seduta la minigonna si è alzata un poco come al solito ma a differenza di quando ero salita la prima volta non l'ho tirata giù lasciando a vista le calze autorregenti
-copriti lì-mi dice lui-scusa non volevo guardare ma è inevitabile
-non ha nulla di male guardare-li dissi guardandolo agli occhi con viso sensuale-tanto mi hai guardato il sedere tutta la sera. Sono andata due volte nella toilette, ti ho visto. Anzi ho ancora i tuoi occhi attaccati nel mio fondo schiena-
-sei fantastica, se non fossi sposata-
-finiscila con quello, sono sposata! e poi? sono con il mio capo, siamo usciti da cena e lui mi vorrebbe scopare!. Anche se sono sposata la voglia comunque ce l'hai...-
-beh, insomma-
-si o no?-dissi io già un pò stanca dei suoi giri
-si, onestamente si!-
Li diede un bacio nelle labbra, e li dissi
-allora Alessandro, cavolo, perchè gli uomini siete così?...me lo potevi dire dall'inizio. Adesso non può capitare nulla, in macchina non mi sento sicura e non ho tempo di andare ad un albergo...cavolo...cavolo, ma...
-non ti arrabbiare-
-no, è già difficile la vita con gli uomini. ogni volta devo sistemare figli, cose di casa ecc...una cosa è dire a Salvatore che vado a cena altro è una notte intera fuori casa-
-ma io non ti ho mai detto di una notte intera-
-se me lo dicevi invece..-
-ma mettiti nei miei panni-
-mi metto nei tuoi panni, vuoi scoparmi, ti piacio e mi vorresti prendere e far sesso con me per tutta la notte..o no?-
-si-
-allora mi metto nei tuoi panni ma non ti capisco, le donne vogliamo chiarezza, cavolo..., non mi va l'adolescente, non me lo merito e neanche tu. Quindi la serata finisce qui. La prossima volta, se ci sarà, mi inviti direttamente e non fai giri. Se vuoi cenare, ceniamo, se vuoi far sesso se ci va lo faciamo, ma non mi invitare a cena se vuoi sesso...capisci la differenza?-
-si, scusami.
-ok, andiamo
Lui mi portò a casa in silenzio. Non abbiamo quasi detto una sola parola durante tutto il ritorno.
Quando siamo arrivati lui mi disse:
-Allora, per me è stato un onore..-
-anche per me, grazie, la cena è stata molto bella, e tu sei un uomo molto gentile...-
-per te questo e molto altro...-
-ok, finiamola qui, ci vediamo lunedì in ufficio, quando ti devo rispondere di Londra?-
-meglio se entro mercoledì-
-ok, buonanotte... e grazie ancora-
quando stavo per aprire per scendere dalla macchina lui mi trattiene con il braccio e mi bacia sulle labbra. Ci siamo baciati per un paio di minuti con molta passione mentre io mi bagnavo completamente.
Poi lui mi dice:
-hai ragione, sono un coglione, avrei dovuto dirtelo, grazie, ci vediamo lunedì-
-ciao-dico io e scendo dalla macchina. Lui è rimasto fuori finchè sono rientrata a casa e ho chiuso la porta
appena chiusa la porta vedo sul tavolo un pezzo di carta scritta da Salvatore.
-amore, ho dovuto scappare per una guardia in ospedale, penso che rientro in mattinata, caso mai ti chiamo-
Sono corsa subito verso la porta ma Alessandro non c'era più. Poi l'ho chiamato...
-sei ancora per strada?-
-si, ho trovato un bar aperto e sono fermo pensando alle tue parole-
-ho casa libera per alcune ore, vieni?-dissi io
-ma i tuoi bimbi?-
-non preoccuparti sono dalla zia dal pomeriggio-
-eh si..dai, vengo ma tuo marito non viene?-
-vieni o no?-
-ok, tra 5 minuti sono da te. ciao-
Mi sono profumata e l'ho aspettato dietro alla porta molto eccitata.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.