Dopo l'incontro con Laura ero più serena. La sensazione di non essere l'unica stronza mi aveva sollevato molto. Da tre giorni che non mi scrivevo con Diego. Mi aveva chiesto di non farlo allora ho capito che doveva farsi sentire lui. Sono uscita di casa la mattina per andare al lavoro, i miei figli erano sistemati dal giorno prima dalla zia e quindi quella mattina non avevo il compito di portarli a scuola ne di fare la colazione per loro e anche se mi mancavano tantissimo ero serena e potevo pensare un poco a me stessa. Prima di uscire mi sono fatta bella, tacchi, pantaloni stretti e camicia con la scollatura allo stile Laura.
Sono arrivata al lavoro e la giornata è passata senza grandi novità.
In un momento di distrazione durante il lavoro, ricordai che avevo il biglietto da visita di quel ragazzo al bar e decisi di giocare un poco. Misi l'id nascosto e lo chiamai...
-pronto, sono io, mi ricordi? la donna a chi hai dato il telefono che era con la sua amica-
-ahh ciao, aspetta un attimo che esco, ciao bella...come stai? che sorpresa, pensavo che non mi avresti mai chiamato-
-invece si, hai visto?, senti, stasera ti va di fare una passeggiata insieme nel parco lì vicino al bar?-dissi a lui
-beh stasera difficile, non sapevo che mi avresti chiamato e quindi ho la partita con gli amici, forse domani...-
-domani non posso io, peccato-
-no aspetta-dice lui-rimando non preoccuparti, dimmi dove e a che ora-
-Posso venire al bar verso le 5 e prendo qualcosa e poi andiamo al parco se ti va-
-dovrei chiedere permesso perchè esco alle 8- mi risponde lui
-fai come ti pare caro, io sarò lì alle 5 poi vedi tu, a dopo-
Volevo provarmi a me stessa e sopratutto volevo provare fino a che punto Laura aveva ragione. Ero già caldissima, non ero sicura ne ciò che volevo ne ciò che avrei fatto ne tanto meno come sarebbe andata a finire, ma ero già agitatissima dopo la telefonata.
Uscì dal lavoro verso le 3 e andai a casa. Non ricordavo neanche il suo volto, ero un pò tesa, ma comunque mi sono cambiata e sistemata un poco. Nonostante non ero sicura di nulla, ho indossato un perizoma piccolissimo la minigonna di lunghezza normale e calze a rete. Niente di volgare, molto chic, ma sensuale al punto giusto. Sistemai i capelli, un pò di profuno e poi andai al bar.
Lui mi vede arrivare e mi segnala quello che ho capito era un tavolo servito da lui. Guardàndolo di nuovo non era brutto, era molto giovane invece. Mi sono seduta e lui è arrivato dopo non più di un minuto.
-buongiorno...dimmi-
-Ciao Marco, eccomi, per favore portami un succo di frutta-chiesi
-quale?-
-Scegli tu, per me è indiferente-
-ok..-e poi andandosene mi dice a voce bassa all'orecchio -sei uno schianto!-
-grazie-risposi
Ero già completamente bagnata, lui era nelle mie mani, completamente disponibile. Sentivo che potevo fare con lui ciò che desideravo, lo avevo già conquistato. Con il suo sguardo mi aveva detto tutto, non aveva bisogno di parlare
E' tornato poco dopo con il succo
-eccolo, allora posso uscire alle cinque e mezza-mi dice lui
-ok, allora verso quell'ora mi alzo, pago, e vado verso il parco e ci vediamo lì-
-no, scusa, offro io, mica paghi. Ok, allora al parco. A dopo-
Un poco prima dell'ora stabilita, mi sono alzata e sono andata verso il parco a 200 metri. Poco dopo è arrivato lui mentre io cercavo un posto almeno per poter chiacchierare un pò.
-ciao, ma sono veramente lusingato, una donna così bella come te mi viene a trovare?, se lo racconto non mi credono-mi disse appena arrivato.
-ciao, finalmente posso baciarti-li dissi avvicinando le guancie prima a destra e poi a sinistra
-sei veramente bellissima-continuava a dire lui
-anche tu non sei male, quanti anni hai?-chiesi
-24-
-24 anni e già sposato?-
Lui guardandosi la mano sinistra e sorridendo mi risponde
-beh si, è una storia lunga, di quelle cose di famiglia. Lei è rimasta incinta ai 17, io avevo 18 e quindi ci siamo dovuti sposare-
-ma vi frequentavate già?-chiesi
-macchè, l'ho conosciuta in discoteca, siamo stati insieme due serate e la seconda è rimasta incinta..e basta-
-e come mai ti sei sposato?-
-sai quelle cose di famiglia, i genitori per evitare la vergogna si sono messi d'accordo e poi chiaramente ho dovuto cercarmi un lavoro, ecc-
-ma tu volevi sposarti?-li chiesi
-no, io no, ai 18 anni chi vuole sposarsi? neanche adesso che ho 24. Ma neanche lei per quello. Ma lo abbiamo fatto. Abbiamo il nostro figlio che ha 5 anni, è uno spettacolo e cerchiamo di non littigare perche c'e lui, ma non lo so se ci amiamo, anzi, penso proprio di no-
-io invece mi sono sposata ai 22-risposi riducendomi un pò l'età
-ma tu sei sposata?-
-si-risposi io alzando la mano sinistra con la fede verso di lui
-è vero, non avevo fatto attenzione, e come mai qui con me?-
-mica stiamo facendo nulla di male, o sbaglio?-risposi sorridendo
-no, chiaro-risponde lui imbarazzato e poi continua -ma quanti anni hai adesso?-
-33-risposi io-non si vede?-
-pensavo di più, ti si vede così tanto... donna, e poi vestita così-
-vestita come, scusa-
-dico, minigonna, tacchi-
-quindi-interrompo subito io-una donna sposata non può vestirsi come le piace?-
-si-risponde lui subito-non è molto normale però trovare una donna sposata vestita così che chiama a un barista e lo invita a fare una passeggiata-
-non mi violenterai immagino-li dissi
-no no-dice subito lui
-e allora?, non vedo il problema-risposi io
-anche se...-
-anche se che?-chiesi io subito
-beh, non lo so, magari violentarti no, ma sei cosi sensuale...-
Mi sono fermata subito e l'ho guardato agli occhi e si è fermato anche lui.
-perchè, cosa mi faresti per esempio?-chiesi in maniera decisa
-di tutto-risponde lui-veramente di tutto-
A quel punto ero già eccitata e sentivo che iniziavo a bagnarmi molto, ma non mi dovevo far notare da lui
-quindi tu uomo sposato faresti di tutto a una donna sposata?-chiesi senza dubitare
-si, anzi, mi piace di più, sposata, più grande di me, cosa posso chiedere di più, ti farei di tutto e di più-
-purtroppo per te, sei troppo giovane per me e comunque sono una donna fedele-
Per fortuna in quel momento ero tornata a me stessa con i sensi e non me lo sono mangiato tutto. Avevo un desiderio incredibile di buttarmeli addosso e baciarlo e far sesso con lui. Il cuore mi batteva fortissimo e la mia mutandina era ormai come appena uscita dal buccato.
Il discorso era finito lì, poi abbiamo continuato parlando de altre cose e poi era l'ora in cui dovevo andare.
Ci siamo di nuovo baciati sulle guance, e lui mi disse:
-è stato un vero piacere, scusami ma devo dirtelo, se qualche volta pensi di essere infedele a tuo marito ricordati di questo povero barista. No scherzo, il mio cellulare ce l'hai, chiama quando vuoi, io sono qui-
Salutandolo con un sorriso sono andata via verso la macchina.
Ormai sapevo che potevo contare su di lui se lo desideravo, lui era disposto, Laura aveva ragione...
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